Fontana delle tartarughe

 

La fontana fu costruita su progetto di Giacomo Della Porta. Gli efebi in bronzo, a cavallo dei delfini, sono stati realizzati dallo scultore fiorentino Taddeo Landini. Le tartarughe, invece, furono aggiunte nel 1658. La fontana fu fatta erigere nel luogo attuale dal duca Antonio Mattei. Si racconta che tale Mattei volesse sposare una ricca e bella fanciulla ma il padre di lei gliel'avesse rifiutata dicendo in giro che il Mattei era un nobile ma 'squattrinato'.

Saputolo, il duca invit&ograve ugualmente il mancato suocero a cena, e nello spazio di una notte provvide a far realizzare la magnifica fontana. L'ospite fu intrattenuto fino all'alba, quando il duca lo fece affacciare alla finestra dalla quale era possibile veder bene la fontana, dicendo "Ecco cosa e' capace di realizzare in poche ore uno 'squattrinato' Mattei".

Seguirono naturalmente le scuse e la conferma del matrimonio. Ma perche' nessuno potesse piu' affacciarvisi e a ricordo di quel giorno memorabile, il giovane duca ordino' di murare la finestra. E cosi' e' rimasta fino ai giorni nostri. Quattro efebi di bronzo stanno in piedi su quattro chioccioloni di marmo africano. Con una mano ogni efebo tiene un delfino, che sputa acqua. Con l'altra spinge una tartaruga ad abbeverarsi nel catino superiore, dove si raccoglie l'acqua che esce da uno zampillo centrale. Dal catino essa ricade nel bacino inferiore, attraverso la bocca di quattro testine di putto.