Sul Palatino aprono al pubblico le arcate Severiane
Apre finalmente sul Palatino l'ultima grande zona fino ad ora era chiusa al pubblico: quella che si affaccia sul Circo Massimo dall'altro delle Arcate Severiane; le strutture, che raggiungono i venti metri di altezza e i 2,50 di larghezza, furono iniziate da Domiziano e completate da colui di cui portano il nome: Settimio Severo.
"La zona aperta al pubblico è una terrazza sulla struttura, formata da una parte lunga circa una cinquantina di metri e larga una dozzina, ed una di dimensioni minori. Siamo su un'isola perché questo blocco delle "Arcate" è staccato dalle altre sostruzioni, sempre altissime che sono attorno, e che si percorrono nella parte finale per arrivare alla terrazza. E che sono un altro spettacolo a parte, con quello che si vede e che si intuisce del loro interno, mura possenti senza pavimento fra i piani, ambienti.
L'isola della terrazza è esattamente una penisola grazie ad un ponticello in muratura che si appoggia alle "Arcate" e unisce i vari blocchi di sostruzioni (un ponticello che qualcuno voleva sostituire con una passerella metallica, ma che è stato salvato perché ci si è ricordati che non era una aggiunta ottocentesca, ma compariva già in incisioni del Settecento).
Dalla parte più piccola della terrazza si può lanciare lo sguardo all'interno dello "Stadio" e si vede parte della arena che è lunga 160 metri e larga 48. Sempre su questa parte della terrazza si innalza una esedra con al centro una nicchia che doveva ospitare una scultura di ridotte dimensioni. Una porzione che gli archeologi attribuiscono all'intervento di Massenzio. Nell'esedra si apre sulla destra una scaletta che scende ad una terrazza inferiore che è una tribuna ancora più vicina al Circo Massimo. Da questa posizione più bassa si ha la migliore vista laterale delle "Arcate" e degli interni, fra le luci e le ombre del tramonto. Le "Arcate" a due piani, pure e semplici, monumentali strutture senza pavimento fra un piano e l'altro per alleggerire il peso.
Il sistema delle sostruzioni sul Palatino non è stato finora precisato nelle dimensioni né studiato nelle caratteristiche e non è stato neppure mai aperto al pubblico. Ma è un sistema di ambienti che anche gli archeologi devono esplorare. Sotto le "Arcate severiane" - spiega Mariantonietta Tomei responsabile del Palatino-Foro Romano -, "c'è un intrico di stanze da consolidare, in parte da scavare. Un programma di molti anni e molti soldi"."
Fonte: La Repubblica - Articolo di Goffredo Silvestri